Bardana: tutti gli usi, le proprietà, le controindicazioni

La bardana è un pianta con grandi radici e foglie larghe cariche di sostanze benefiche, utili per il fegato e per abbassare la glicemia

Bardana: tutti gli usi, le proprietà, le controindicazioni
28.05.2018

La bardana (Arctium lappa) è una pianta erbacea biennale, cespugliosa, caratterizzata da una radice lunga e spessa e da fusti scanalati e ramificati che possono raggiungere il metro e mezzo di altezza. Cresce spontanea in prati incolti ed è diffusa in Europa, Nord America, Asia settentrionale e Africa. Le grandi foglie, cuoriformi, presentano una pagina superiore verde brillante e una inferiore grigio-argentea, mentre i fiori rosa porpora si raggruppano in corimbi e sono racchiusi in un involucro verde a forma di fiasco, con brattee uncinate che si attaccano a vestiti o peli di animali, facilitandone la dispersione — una caratteristica che ispirò l’invenzione del velcro.

Il nome botanico Arctium, introdotto da Linneo, deriva dal greco antico “orso”, probabilmente per richiamare l’aspetto ispido della pianta, mentre la specie lappa deriva dal greco “labein”, cioè “attaccarsi”, per il frutto appiccicoso. Conosciuta fin dall’antichità sia come ortaggio che come pianta medicinale, la bardana era considerata nella medicina popolare un rimedio contro morsi di serpenti o cani rabbiosi.

Principi attivi e composizione nutrizionale

La bardana è una pianta ricca di sostanze bioattive che ne spiegano i numerosi effetti benefici. In particolare:

  • Inulina: una fibra prebiotica che nutre i Bifidobatteri intestinali, migliora la salute della flora intestinale e favorisce l’assorbimento di minerali come calcio, ferro e magnesio.

  • Lignani: composti fenolici con attività antiossidante e protettiva nei confronti del sistema cardiovascolare.

  • Poliacetileni e lattoni sesquiterpenici: sostanze amare con azione depurativa, batteriostatica e antimicotica.

  • Steroli vegetali e lecitina: contribuiscono a ridurre il colesterolo “cattivo” (LDL) e a sostenere la salute cardiometabolica.

  • Vitamine del gruppo B: importanti per metabolismo energetico, per il cervello e il sistema nervoso.

  • Amminoacidi essenziali e zolfo: supportano la formazione di cheratina e la salute di pelle, capelli e unghie. Lo zolfo è anche depurativo.

  • Tannini e resine: svolgono funzione astringente e depurativa.

In termini nutrizionali, la radice contiene circa 2–3% di inulina, 1–2% di lignani (le quantità sono molto variabili in base alla parte della pianta utilizzata e al tipo di terreno di crescita della pianta), oltre a piccole quantità di amminoacidi e vitamine del gruppo B, mentre le foglie apportano sali minerali, potassio e magnesio. La presenza di composti amari stimola la secrezione biliare, facilitando la digestione dei grassi e la detossificazione del fegato.

Bardana, un toccasana per risolvere le coliche epatiche e biliari

Organo metabolico, il fegato è il centro di immagazzinamento e conservazione delle riserve energetiche dell’organismo e un vero e proprio laboratorio chimico di elaborazione e trasformazione delle sostanze assorbite dall’intestino. I suoi compiti comprendono, tra l’altro, la produzione di bile e degli amminoacidi essenziali per formare le proteine; la metabolizzazione di grassi e glucosio e lo stoccaggio degli zuccheri di riserva; la distruzione delle scorie tossiche provenienti dall’esterno o prodotte dall’attività cellulare; la sintesi di albumine e globuline, nonché del colesterolo HDL da inviare ai tessuti e alle ghiandole endocrine per formare gli  ormoni steroidei. Tratto unico del fegato è la sua straordinaria capacità di autorigenerarsi: non a caso in tutte le culture il fegato è considerato l’organo dell’energia vitale, del coraggio e della determinazione – come nella metafora “avere fegato” – mentre “mangiarsi il fegato” o “avere un travaso di bile” esprime la sofferenza di un fegato avvelenato da rabbia e frustrazione. E la bardana, grazie ai suoi principi attivi, è tra le piante officinali più adatte per depurare quest’organo e favorirne la depurazione, favorendo anche la riduzione del colesterolo e prevendo la formazione di calcoli biliari.

Le radici abbassano glicemia e colesterolo e ripuliscono i reni

Per abbassare la glicemia e i tassi di colesterolo si utilizzano principalmente le radici della bardana, raccolte nell’autunno del primo anno di vegetazione o nella primavera del secondo anno, ma anche le foglie, il rizoma, i semi ed i frutti. Usate in fitoterapia per la loro attività depurativa, ipoglicemizzante ipocolesterolemizzante, lassativa e antireumatica, le radici di bardana sono ricche di sostanze amare (lattoni sesquiterpenici) dall’azione batteriostatica, depurativa e antimicotica, oltre a inulina, che svolge un’azione purificante del sangue.

Le radici di bardana sono utili come rimedio depurativo e antinfiammatorio anche in tutti i casi di gotta, calcolosi renale e reumatismi, o per depurare l’organismo dopo lunghi periodi di trattamenti farmacologici o di abusi alimentari e alcolici.I semi di bardana sono impiegati nella medicina tradizionale cinese per contrastare le affezioni cutanee e l’influenza. In tutti questi casi può essere utile l’assunzione di 2-4 capsule o compresse di estratto secco di bardana.

Radici e foglie purificano l’intestino e nutrono la flora batterica

Le radici e le foglie della bardana sono ricche di inulina, una fibra prebiotica molto interessante perché contribuisce all’equilibrio della flora batterica naturale presente nel nostro intestino. L’inulina infatti è una fibra costituita da una lunga catena di molecole di fruttosio che, pur essendo indigeribile per l’uomo, costituisce un prezioso nutrimento per i Bifidobatteri intestinali che si nutrono di fruttooligosaccaridi. Oltre a promuovere la crescita dei batteri benefici per il nostro organismo e a contrastare quelli nocivi, l’inulina promuove il corretto assorbimento intestinale di minerali come calcio, ferro e magnesio. Per questo, l’inulina ricavata da radici e foglie di bardana, è usata spesso negli integratori alimentari. In questo caso, la bardana può essere assunta sotto forma di decotto di radici, 2 tazze al dì.

La bardana nei disturbi della pelle

Nota da sempre come pianta curativa della pelle per eccellenza, a livello terapeutico la bardana è raccomandata per trattare le dermatosi di vario genere, dovute a infiammazioni, infezioni, patologie o disordini metabolici. Ricca di composti polinsaturi e acidi fenolici dall’azione antibiotica, antibatterica e antiflogistica, è particolarmente indicata nel trattamento di acne, dermatiti, eczemi, dermatite seborroica, forfora e psoriasi, perché svolge un’azione disinfettante che abbatte la carica batterica patogena prodotta dalla fermentazione intestinale. Inoltre è ricca di sali minerali, tra cui potassio e magnesio, ottimi per tonificare l’organismo e contrastare gli stati astenici. Si assume in tintura madre: 25 gocce in poca acqua due o tre volte al giorno, per non più di un mese.

La bardana nelle intolleranze alimentari

Il decotto di radici di bardana è utile in tutti i casi di intolleranze alimentari per sfiammare l’intestino,  ripulire il fegato e depurare il sangue: quando il fegato funziona male infatti i veleni prodotti dall’intolleranza restano a lungo in circolo, aumentando l’autointossicazione e intasando l’intestino, il che produce malassorbimento e aggrava l’infiammazione della mucosa enterica. Inoltre le tossine circolanti possono interferire con la chimica dei neurotrasmettitori a livello cerebrale e alterare lo stato dell’umore, creando una sorta di “infiammazione emotiva” che aumenta l’irritazione del tubo enterico.

Formulazioni e dosi per uso interno

La bardana può essere utilizzata in numerose formulazioni. Per l’uso interno può essere assunta sia in decotto che in tintura madre. Per preparare il decotto versare 1 cucchiaio raso di radici di bardana sminuzzate in 250ml d’acqua fredda, portare ad ebollizione, lasciando sobbollire per 5 minuti. Spegnere il fuoco, coprire e lasciar riposare per 10 min. Filtrare il decotto e berlo lontano dai pasti. Tintura madre: 25 gocce in poca acqua tre volte al giorno lontano dai pasti.

Uso esterno della bardana

Il decotto può essere usato come lozione per depurare le pelli grasse, asfittiche, con punti neri e predisposte all’acne o alla seborrea. Le foglie fresche pestate e applicate sulle  punture di zanzare, vespe, api e calabroni calmano rapidamente il dolore e diminuiscono il gonfiore. Il succo delle foglie fresche, ricavato con un estrattore, può essere usato per frizioni al cuoio capelluto, in tutti i casi di forfora o capelli “grassi”.

Controindicazioni

La bardana non va utilizzata da chi soffre di allergia alle asteraceae, famiglia a cui appartiene, in caso di gravidanza e allattamento e di uso di farmaci ipoglicemizzanti. In caso di calcoli biliari già formati, l’assunzione di questo rimedio fitoterapico potrebbe scatenare una colica, in quanto può stimolare il movimento dei calcoli.

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