Miglio, cereale eccezionale per depurare l’intestino
Puoi gustare il miglio in fiocchi con il latte di soia o tostare i suoi chicchi in olio evo abbinandoli ai legumi: in più, il suo olio è un grande antiage
Così come il detto afferma che nella piccola botte si trova il vino buono, possiamo dire che nei minuscoli semi di miglio si trovano caratteristiche nutrizionali uniche. Il miglio è un forziere di vitamine, ma anche di ferro, fosforo e silicio: i sali più importanti per ritemprare sangue, muscoli e cervello. È facile da digerire e utile a chi soffre di acidità di stomaco. È privo di glutine ma ricco di proteine e grassi buoni, che abbassano il colesterolo e rigenerano le cartilagini. In più, il miglio contrasta la spossatezza senza far ingrassare e grazie al contenuto di aminoacidi e acido salicilico previene l’invecchiamento cutaneo, la debolezza delle unghie e la caduta dei capelli. Inoltre, il miglio è l’unico cereale non acidificante, e questo lo rende un portentoso antinfiammatorio.
Chicchi di miglio, alleati della tua forma
Il miglio è anche un’abbondante riserva di magnesio, fluoro, ma anche di vitamine A (sotto forma di betacarotene), B1, B3, E, grassi insaturi, acido silicico, importante per le ossa e le articolazioni. Non solo: per la sua particolare struttura, l’amido è più digeribile di quello di mais o di altri cereali. Invece, a causa delle carenze aminoacidiche, il valore biologico della parte proteica non è elevato: infatti, benché il contenuto medio di proteine sia tra l’11,3 e il 12,7%, non sono presenti diversi aminoacidi essenziali, tra cui lisina e treonina, e il triptofano c’è ma in quantità limitate. Per questo è bene abbinarlo ai legumi. Nel miglio si trova anche l’acido glutammico, prezioso per il recupero muscolare dopo lo sport.
Con il miglio spazzi via le tossine acide proteiche
Secondo la scuola medica salernitana, il miglio serviva per eliminare gli umori superflui. Tale azione purificante è oggi confermata, poiché il miglio agisce a livello intestinale trattenendo tossine e favorendo una depurazione naturale. Il miglio è uno dei cereali maggiormente alcalinizzanti, ovvero ha un’azione riequilibrante sull’acidità del corpo. Neutralizza le tossine acide, che si accumulano se si mangiano troppi alimenti acidificanti, se si è in sovrappeso e se non funzionano a dovere gli organi deputati alla corretta depurazione dell’organismo. L’accumularsi di tossine acide favorisce l’instaurarsi di stati infiammatori che frenano il metabolismo e indeboliscono il sistema immunitario. Il miglio consente di “tamponare” gli effetti degli eccessi proteici sul pH del sangue.
È gluten free, quindi perfetto per i celiachi
Il miglio è naturalmente privo di glutine, ma il tegumento esterno può contenerne tracce per contaminazione (durante lo stoccaggio può entrare in contatto con altri cereali che contengono questa sostanza). La pulitura accurata dei chicchi è quindi fondamentale per renderlo sicuro e ben tollerato, tanto che l’Associazione Italiana Celiachia lo annovera tra i pochi cereali adatti all’alimentazione per coloro che soffrono di allergia accertata al glutine.
Effetto benefico su stomaco e intestino
Grazie all’elevato contenuto di amidi facilmente digeribili (fino al 65%), il miglio è un’ottima fonte di energia. Allo stesso tempo, funge da antinfiammatorio naturale per lo stomaco e l’intestino, risultando utile in caso di gastrite, reflusso gastroesofageo, colite o meteorismo. Masticarlo lentamente favorisce la liberazione di triptofano, un aminoacido che sostiene il sistema nervoso enterico e aiuta a regolare i movimenti della peristalsi intestinale. In questo modo si riducono crampi, coliche e disturbi digestivi, migliorando il benessere generale dell’apparato gastrointestinale.
Utile per cuore e circolazione sanguigna
Una ricerca condotta da un gruppo di scienziati dell’Università di Seul ha dimostrato che la presenza di sali di potassio e magnesio nel miglio, utili nella regolarizzazione della pressione sanguigna, aiuta a prevenire le malattie cardiovascolari. Il miglio possiede anche una buona quantità di fitosteroli, sostanze con un’azione “ripulente” nei confronti del colesterolo “cattivo”. Inoltre, contiene lecitina, utile per sostenere la funzionalità cardiovascolare e abbassare il colesterolo. Pertanto, inserirlo nella dieta un paio di volte a settimana fa bene all’apparato cardiocircolatorio.
Come si cucina il miglio
Il miglio va lavato 2-3 volte prima della cottura, per eliminare eventuali residui. Può essere tostato leggermente in forno o padella con una goccia di olio extravergine d’oliva, così da esaltarne il sapore. Per la cottura, si consiglia di usare due parti di acqua per ogni parte di miglio: una volta che l’acqua bolle, si abbassa la fiamma e si lascia cuocere per circa 20 minuti, fino a completo assorbimento. Dopo la cottura, è bene lasciarlo riposare 10 minuti: i chicchi si gonfieranno e risulteranno più morbidi e sazianti.
Una volta cotto, il miglio può essere utilizzato come base per insalate nutrienti con pesce, verdure o legumi, oppure come ingrediente per piatti vegetariani ricchi di proteine vegetali e poveri di grassi saturi. Ad esempio, si può combinare con rucola, pinoli e olive taggiasche, oppure con pomodori secchi e tofu per un pranzo leggero e bilanciato.
Curiosità nutrizionali
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100 g di miglio cotto apportano circa 120 kcal, con 3-4 g di proteine, 1 g di grassi e 23-25 g di carboidrati, prevalentemente complessi.
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Contiene fibra solubile e insolubile, che favorisce la digestione e riduce l’assorbimento di zuccheri e grassi.
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La combinazione con legumi permette di ottenere tutti gli aminoacidi essenziali, rendendo il pasto completo dal punto di vista proteico.