Spazza via rimorsi e rimpianti

È inutile e dannoso continuare a pensare a ciò che abbiamo fatto o non abbiamo fatto in passato: rimpianti, rimorsi e sensi di colpa rendono cronico il dolore e bloccano ogni nostro potenziale sviluppo. Nel libro Spazza via rimorsi e rimpianti spieghiamo come liberarsi dai pesi mentali e far sì che i ricordi siano strumenti per vivere bene il presente e non per rivivere male il passato. Le cose sono andate come dovevano andare: non puoi cambiarle, ma puoi ripartire subito, già da oggi. Metti a tacere i pensieri e ascolta le sensazioni del corpo e le emozioni che stai provando, così entri in contatto con il tuo mondo interiore e attivi le energie che ti guidano nel percorso per realizzare te stesso ed essere felice adesso, l’’unico momento in cui puoi davvero esserlo, se non tieni la testa rivolta all’’indietro, al passato.

L’indice del libro

• Capitolo 1 | Dimentica ciò che è stato e riparti subito dall’oggi
• Capitolo 2 | Spezza tutti i legami col passato e vai avanti
• Capitolo 3 | Non restare aggrappato a ciò che ormai non esiste più
• Capitolo 4 | Fai diventare i ricordi, belli o brutti, una risorsa
• Capitolo 5 | I rimpianti: una fatica inutile e dannosa
• Capitolo 6 | Rimorsi e sensi di colpa ci corrodono dentro
• Capitolo 7 | Non ripensare agli amori che sono ormai finiti
• Capitolo 8 | Le tecniche e gli esercizi per vivere bene il presente

Sei tu che mantieni in vita i brutti ricordi

Ricordare è importante perché nutre l’anima, ci fa evolvere e ci fa stare bene. Il punto è che non tutto è fatto per entrare nell’archivio dei ricordi ed è per questo che il nostro cervello, e soprattutto la nostra essenza, decide cosa conservare e cosa eliminare, sa cosa serve per consolidare le radici della nostra personalità e cosa, invece, tagliare perché dannoso. Ciò che resiste e non viene dimenticato è importante, ma occorre avvicinarsi ad esso in modo costruttivo. La vita non è mai quella di prima. Tutto in noi cambia incessantemente.

Via i rimpianti e il cervello rifiorisce

La memoria non opera in modo casuale, dal momento che chiunque non porta con sé un semplice diario delle esperienze, quanto piuttosto la sua interpretazione del passato, nelle cui pieghe si annida un progetto misterioso, che riguarda la nostra vita, il senso di continuità della nostra coscienza, il sentimento della nostra identità personale, concreta. Insomma, compito dei ricordi è quello di offrirci delle ali invisibili per dirigerci sulla via della serenità interiore. Per questa ragione è meglio non forzare quell’intreccio spontaneo di oblio e ricordo che ci offre la memoria. Se cerchiamo di snaturarlo rovistando tra i ferri vecchi di mille dettagli che ci fanno ancora soffrire, ovvero idealizzando (anche se al negativo) un tempo che non è più, finiremo per stringere il presente nelle spire di un passato non più attuale. Pertanto, se qualcosa della nostra vita pregressa non si allunga nella forma di un ricordo, non preoccupiamoci: vuol dire che quel qualcosa ha esaurito la sua potenza creatrice. E che quindi la sua luce non può irradiarsi nel presente.