Disturbi alle gambe: cosa dicono di te?

I dolori alle gambe possono essere di molti tipi: muscolari, circolatori, nervi o legati a specifiche patologie. Affaticamento eccessivo, traumi, strappi o contratture muscolari, crampi muscolari, vene varicose, gonfiore e pesantezza, sciatica, artrite sono tra le cause più comuni… Anche la seduta o la posizione in piedi prolungata possono contribuire al dolore alle gambe. E tuttavia non ci si deve limitare a considerare le gambe come un  insieme di muscoli, ossa e legamenti che serve a farci camminare: esse sono anche, per l’inconscio cioè per la parte più importante di noi stessi, una zona del corpo ricca di significati simbolici. Moltissimi dolori alle gambe, in realtà, rispecchiano una situazione di disagio emotivo, esistenziale e interiore che non riconosciamo e che, per questo, si esprime direttamente nel corpo. Proviamo ad esplorare assieme questi significati.

Per la “mente profonda”, ad esempio, stare in piedi significa anche, da un altro punto di vista, essere autonomi: “stare in piedi con le proprie gambe”, si dice infatti nel linguaggio comune. Allo stesso modo camminare, per l’inconscio, rappresenta la capacità di “andare avanti nella vita”, di non restare fermi al palo. I passi che facciamo, uno davanti all’altro, sono come una trama che si dipana nello spazio e nel tempo, ci parlano del nostro modo di muoverci nella vita, delle nostre attitudini, del modo in cui le paure frenano il nostro procedere oppure il desiderio ci fa “galoppare” verso qualcosa. Comprendere che le gambe portano con sé tutti questi significati simbolici è fondamentale per interpretare molte malattie psicosomatiche che colpiscono gli arti inferiori e che, in realtà, inibiscono proprio la nostra libertà di movimento, in senso sia fisico che esistenziale, e anche per comprendere, ad esempio, la tendenza a infortunarsi di frequente, o a “inciampare” in ogni più piccolo imprevisto della vita o il significato di certi dolori in luoghi specifici, come ad esempio le ginocchia.

Insomma: postura e movimento acquisiscono un significato psichico ed esistenziale. Fermarsi, indietreggiare, accelerare il passo o cambiare direzione riguardano sia il corpo che le emozioni. Del resto i sogni in cui immaginiamo di camminare, correre o volare rivelano quanto gli arti inferiori siano estensioni simboliche di noi stessi. I sintomi e le patologie che li affliggono non sono quindi fatti esclusivamente accidentali, ma anche espressioni di conflitti interiori, contraddizioni irrisolte, dubbi e timori. Ecco ad esempio alcune domande esistenziali inespresse che i dolori alle gambe possono portare con sé:
• «Devo scappare a gambe levate o devo restare ancora assieme a lui?»;
• «In ufficio è meglio provare ad avanzare o indietreggiare prudentemente?»;
• «Devo piegarmi – cioè inginocchiarmi – di fronte a questa situazione difficile oppure posso anche “scalciare”?».
Sono solo alcune delle domande che i sintomi alle gambe ci propongono continuamente.

Quella che è in gioco nei disturbi degli arti inferiori è una dimensione sottile ma decisiva: la capacità di crescere, cioè di avanzare nella vita, aderendo alla propria natura. A essere coinvolta è l’identità personale: che cosa voglio? Che cosa temo? Sarò capace di seguire il mio percorso e farcela da solo? Ecco, allora, tre consigli pratici per rispondere al meglio all’insorgenza dei primi sintomi.