Piaccio a tutti ma resto sola: perché?
Molte donne, pur facendo di tutto per risultare amabili, si ritrovano senza un uomo e lamentano la loro solitudine; ma scordano che in amore vince l’autenticità
È un tratto comune a molte donne oscillare tra due sensazioni opposte: da un lato la certezza di disporre di quel che serve per avere una vita appagante, dall’altro la paura di mancare della qualità davvero necessaria per riuscirci. Ciò vale soprattutto quando si tratta di questioni d’amore, come nel caso di Eleonora, una nostra lettrice che ci racconta le su difficoltà in tale ambito: «Piaccio molto agli uomini e i primi incontri vanno alla grande, ma poi tutto si ferma lì. Io non mi abbatto, ritrovo subito l’entusiasmo per la volta dopo, però il copione si ripete, e, anche se in amore passo come una donna che avrebbe tutte le possibilità, resto sola. Le amiche mi dicono che con gli uomini faccio troppo l’“amicona”: li metto a loro agio, do subito confidenza, li assecondo per non creare problemi, non faccio la preziosa, insomma, forse manco di mistero. Che cosa dovrei fare? Comincio ad essere molto stanca di questa situazione.»
Tutti mi vogliono, nessuno mi piglia!
Oggi sempre più donne in gamba, brillanti, desiderose di vivere una storia d’amore per la quale ritengono di avere tutti i requisiti, cantano il ritornello del «Tutti mi vogliono, ma nessuno mi piglia!». Come Eleonora dicono di sé: «Sono una donna che avrebbe tutte le possibilità», eppure la possibilità rimane astratta, non si concretizza, continua ad aleggiare intorno a loro creando un gran movimento – contatti, incontri, prime e seconde notti – senza consolidarsi in una direzione precisa. E col tempo induce una grande stanchezza, insieme al dubbio che avere in mano le carte giuste in amore non basti.
È questione di… movimento!
Da qui la sorpresa, la sfiducia e, se la situazione non cambia, quella che Kierkegaard definisce la “disperazione della possibilità”. Che cosa impedisce alla possibilità di diventare realtà? Secondo il filosofo svedese è una questione di movimento. «Diventare è un movimento che si allontana dal posto, ma diventare se stesso è un movimento che resta sul posto» (da S. Kierkegaard, La malattia mortale). Oggi, se da un lato siamo subito pronte ad “allontanarci dal posto” per esplorare il mondo senza troppe cautele, dall’altro siamo forse meno capaci di “restare sul posto” per il tempo che serve a consolidarci e diventare noi stesse. L’entusiasmo che Eleonora stessa si riconosce e che si riaccende con facilità a ogni nuovo incontro, finisce presto, come la fiamma di un cerino. Un tempo era compito sacro della donna custodire il fuoco; credo che restare sul posto c’entri con questa competenza.
Sii te stessa: autentica, speciale e preziosa!
Se, poiché hai tutte le possibilità, vaghi da un modo di essere a un altro per poter piacere a tutti (ecco l’amicona!), disperdi il tuo fuoco. Invece, il movimento di restare sul posto – che è comunque un movimento – fa circolare il flusso di mistero che è in te in un’identità genuina, che proprio perché autentica attrae al massimo grado. In concreto ecco alcuni consigli utili.
Non parlare troppo, né di te con un uomo nuovo, né di lui con le amiche
Il segreto condensa l’energia del primo incontro, al posto di diluirla nel solito brodo.
Non sforzarti poi di facilitare il compito a un uomo smussando le tue particolarità come fossero spigoli
Perché è il tenerne conto che ti fa diventare quella che sei.
Non preoccuparti di piacere a tutti
Una donna che piace a tutti piace come tutte le altre, cioè è omologata. Ma tu non sei “tutte”, tu sei tu e in quanto tale non ti possono piacere tutti.
Soffermati maggiormente su di te
Sul piacere che tu trai dalla presenza di un uomo, invece che dal suo consenso. Non si tratta di fare la preziosa, ma di renderti conto che sei preziosa!