Psicologia dell’odio: perché esiste, come affrontarlo

È un sentimento difficile da gestire eppure nessuno ne è immune: sapere perché nasce e cosa significa realmente nella psiche profonda aiuta a viverlo in modo sano dentro e fuori di noi

Psicologia dell’odio: perché esiste, come affrontarlo
Redazione Riza
Da oltre 40 anni offre strumenti pratici per migliorare la vita quotidiana.
06.03.2020

L’odio è un sentimento di forte inimicizia e avversione duratura nei confronti di qualcuno o qualcosa; chi odia vorrebbe che l’oggetto del suo odio venisse umiliato, distrutto, cancellato. Non è sicuro che anche gli animali provino questo sentimento, perché in loro aggressività suscitata da un rivale si scarica nell’immediato. Al contrario, gli esseri umani sono in grado di covare risentimento e odio per lungo tempo, trasformando la rabbia momentanea in esasperata aggressività. La rabbia che alimenta l’odio è però spesso figlia della paura e in questo senso l’odio va compreso come sentimento complesso.

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Può essere guidato verso un capro espiatorio

Nei termini della psicologia delle masse va notato che l’odio può essere insegnato ed è anzi molto facile da apprendere, perché permette di interpretare la realtà in modo semplificato, senza sfumature né analisi, fornendo un alibi e un canale di sfogo alla propria insicurezza e alle paure inconsce. In determinate circostanze le persone hanno bisogno di un nemico, un capro espiatorio, e così l’odio verso di esso si diffonde come un virus che si auto-alimenta velocemente, a tutto vantaggio di chi, posto in posizione di potere, può sfruttare questi sentimenti di massa a proprio vantaggio, manipolando la psicologia collettiva. Si tratta di un meccanismo psicologico estremamente elementare per il quale un “nemico” è individuato come il mandante o l’esecutore di tutte le cattiverie, le slealtà, le crudeltà, le prepotenze in cui ci si imbatte nella vita quotidiana.

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Nel nemico proiettiamo i nostri lati oscuri

Per comprendere questo meccanismo occorre andare più in profondità e considerare il concetto di “proiezione”. Gli esseri umani tendono a proiettare all’esterno gli aspetti di sé che ritengono “sbagliati” e quindi non accettano, quelli che non vorrebbero avere e soprattutto quelli che non vogliono vedere. Si tratta di ciò che Carl Gustav Jung ha descritto come l‘Ombra, l’insieme ineliminabile di lati oscuri o sconosciuti, ma anche di sentimenti torbidi, rabbie e angosce che facciamo di tutto per non portare alla luce, poiché molti di questi aspetti sarebbero incompatibili con la morale e l’etica con cui siamo identificati. Dapprima tali aspetti sono confinati nell’inconscio, da cui riemergono generando incubi e pensieri di cui ci vergogniamo. Ma a volte, quando ci rifiutiamo del tutto di riconoscerli come nostri, l’inconscio ce li mostra all’esterno, vivi e operanti, “proiettati” appunto sul “nemico”. In questo modo il mondo interno preme perché riunifichiamo in noi Ombra e Luce, che non si possono mai separare: il benessere psichico anzi consiste proprio nell’integrazione del due lati.

Comprendere questa proiezione operata dalla psiche è essenziale per rendersi conto che il “male”, o per meglio dire l’Ombra, abita dentro di noi, e non fuori. L’odio infatti, se non viene riconosciuto come proiezione all’esterno di lati di sé negati, può arrivare a “possedere” totalmente il nostro Io, in modi difficile da controllare. Quando ci si sente sopraffare da questo sentimento occorre allora fermarsi e portare l’attenzione su di sé, anche con la guida di un terapeuta, per illuminare quali siano le micce personali che fanno detonare l’odio.

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La via della consapevolezza

Piaccia o meno, in ognuno di noi vi è una riserva di aggressività e i divieti non bastano a scongiurarla: abbiamo la possibilità di fare del male, così come quella di fare del bene. Nessuno tuttavia è solo buono o solo cattivo e soprattutto nessuno è perfetto: è quindi importante accogliere le nostre imperfezioni, dialogare con esse e non fingere che non esistano, altrimenti sarà più alto il rischio di proiettarle all’esterno su qualcuno o su qualcosa, anche sotto forma di odio. E attenzione: l’Ombra è anche la sede della nostra parte più vitale e creativa: quando impariamo ad avere un buon rapporto con quella parte della psiche, può portare nella nostra vita grandi regali.

Redazione Riza
Da oltre 40 anni offre strumenti pratici per migliorare la vita quotidiana.

I contenuti sono curati da un’équipe di esperti e terapeuti, guidata dall’esperienza del gruppo Riza, punto di riferimento riconosciuto nel panorama della psicosomatica, della salute mentale e fisica.

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