Carruba, il frutto che cura stomaco e intestino
La polvere di carruba, grazie al contenuto di fibre, pectine, cellulosa e polifenoli aiuta in caso di alterato transito intestinale, disturbi digestivi e acidità, irritazione del colon e colesterolo alto
La carruba è il frutto del carrubo (Ceratonia siliqua), un albero sempreverde maestoso che può raggiungere i 10 metri di altezza e vivere fino a 500 anni. Originario della Siria, si adatta bene a terreni rocciosi e calcarei nei climi caldi, tipici del Mediterraneo. Fin dall’antichità la carruba è stata apprezzata per le sue proprietà nutrizionali e terapeutiche: già gli Egizi e i Berberi del Nord Africa la utilizzavano come alimento ricostituente e protettivo per stomaco e intestino. Nella tradizione cristiana è nota anche come “pane di San Giovanni”, poiché la leggenda narra che il profeta si nutrisse di questi baccelli durante i suoi periodi di ascesi nel deserto.
Principi attivi della carruba
Le sostanze più preziose della carruba si trovano soprattutto nella polpa carnosa che circonda i semi. È ricca di fibre solubili e insolubili, di zuccheri complessi e di importanti minerali come calcio, zinco, potassio, ferro, magnesio, fosforo e silicio. La carruba contiene anche tannini (con azione astringente e protettiva), polifenoli e flavonoidi dall’elevato potere antiossidante. Non mancano le vitamine, in particolare la E e alcune del gruppo B. La gomma di carrube, che si estrae dall’involucro dei semi, è ricchissima di polisaccaridi complessi, utilizzati anche dall’industria alimentare come addensanti e stabilizzanti. Si ricorda infine che la carruba è un cibo nutriente e ricco di fibre, più adatto quindi a un impiego funzionale che non a un consumo eccessivo.
Proprietà della carruba
Regolarizza dell’intestino
L’alto contenuto di fibre fa della carruba un ottimo rimedio per riequilibrare la motilità intestinale. Può risultare utile sia in caso di diarrea, perché assorbe liquidi e forma un gel che protegge le mucose, sia in caso di stitichezza, stimolando una peristalsi più regolare.
La sua azione è duplice:
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chimica, perché crea una barriera protettiva sulle mucose intestinali riducendo irritazione e perdita di liquidi;
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meccanica, grazie alla capacità delle fibre (soprattutto pectine e lignina) di assorbire acqua fino a 50 volte il loro peso, formando un gel voluminoso che distende le pareti intestinali e regolarizza i movimenti.
Tradizionalmente si utilizza la farina di carrube sciolta in acqua, tè o latte vegetale: piccole dosi ripetute nel corso della giornata (1–2 g alla volta) risultano efficaci nelle forme lievi diarroiche, senza eccedere nelle quantità complessive.
Migliora la digestione e contrasta il reflusso gastroesofageo
La carruba, in polvere o in estratto, svolge un’azione protettiva sulle mucose gastriche e può risultare utile contro reflusso gastroesofageo e fastidi legati al colon irritabile. Le fibre solubili e le pectine aiutano la digestione, riducono l’acidità e calmano le irritazioni. Alcuni integratori in capsule a base di carruba vengono utilizzati proprio per alleviare questi disturbi, in genere durante i pasti principali.
Abbassa colesterolo, zuccheri e trigliceridi
Diversi studi hanno dimostrato che le fibre e i polifenoli della carruba contribuiscono a ridurre i livelli di colesterolo LDL (quello “cattivo”), della glicemia se elevata e dei trigliceridi. Assumere regolarmente la farina di carruba come parte di un’alimentazione equilibrata può quindi rappresentare un supporto naturale per la salute cardiovascolare.
Aumenta il senso di sazietà e riduce il peso corporeo
Grazie alle fibre, agli zuccheri complessi e ai tannini, la carruba ha un effetto saziante e può essere un valido aiuto nei regimi dimagranti. Una piccola quantità di polvere o capsule assunta prima dei pasti contribuisce a ridurre l’appetito e a rallentare l’assorbimento degli zuccheri, limitando i picchi glicemici. Al tempo stesso, la ricchezza di minerali e oligoelementi aiuta a colmare eventuali carenze nutrizionali.
Utile come alternativa al cioccolato
Per chi è intollerante al cacao o non può assumere cioccolato, la farina di carruba è una risorsa preziosa. Ha un gusto naturalmente dolce, simile ma più delicato, ed è priva di caffeina e teobromina. Viene usata in bevande calde, dolci, creme e perfino barrette. In pasticceria, la carruba è spesso impiegata al posto del cacao in polvere, dando vita a preparazioni più leggere e digeribili.
Prodotti
Carruba: parti utilizzate
In fitoterapia e in cucina si utilizzano principalmente:
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farina di carrube (ottenuta dalla polpa essiccata e macinata), ideale per bevande, creme, budini e dolci;
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gomma di carrube (estratta dai semi), usata come addensante ma anche come integratore digestivo;
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estratti e capsule: per chi desidera un uso mirato in caso di disturbi intestinali o come coadiuvante nelle diete.
Un’idea pratica: aggiungere un cucchiaino di farina di carruba in un frullato di latte vegetale e frutta fresca per ottenere una bevanda saziante, ricca di fibre e minerali.
Precauzioni d'uso della carruba
La carruba è generalmente ben tollerata e le reazioni allergiche sono rare. Tuttavia:
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può causare stitichezza se assunta in dosi elevate;
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va usata con cautela in caso di diabete (se si assumono farmaci potrebbe abbassare troppo la glicemia), anemia o insufficienza renale, e sempre sotto controllo medico;
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è sconsigliata nei pazienti con particolari disturbi metabolici;
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può potenziare l’effetto di alcuni farmaci, in particolare le statine e altri ipocolesterolemizzanti.
Come per tutti gli integratori naturali, è bene consultare il medico in caso di utilizzo prolungato o concomitante con terapie farmacologiche.