Il glutine è una proteina contenuta in vari cereali (come grano, segale, farro e orzo…) che i celiaci devono evitare perché tossica per il loro organismo. Ma una dieta gluten free, sia pure temporanea, è utile anche a chi non è celiaco, perché questa sostanza favorisce le infiammazioni intestinali, che sono all’origine di gonfiori addominali e accumuli adiposi. Ecco dunque l’utilità del libro Le ricette senza glutine, un volume adatto a tutti coloro che vogliono disintossicare l’intestino, ridurre infiammazioni e sovrappeso.
L’indice del libro
- Introduzione | L’alimentazione gluten free, non solo per i celiaci
- Capitolo 1 | Antipasti
- Capitolo 2 | Primi piatti
- Capitolo 3 | Zuppe e insalate
- Capitolo 4 | Pizze, focacce e pani
- Capitolo 5 | Secondi piatti
- Capitolo 6 | Dolci e colazioni
Perché scegliere un periodo senza glutine
L’eccessivo consumo di glutine si può ripercuotere sull’intestino, perché il sovraccarico alimentare di questa sostanza rende difficoltosa la sua assimilazione e di conseguenza può scatenare come reazione dell’organismo un’infiammazione intestinale. La dieta moderna, straricca di carboidrati raffinati, prodotti industriali da forno e farina bianca, col tempo infatti tende a favorire l’ipersensibilizzazione delle mucose intestinali, favorendo di conseguenza stipsi, gonfiori e rallentamenti metabolici. La farina bianca non contiene nutrienti importanti, perché si sono persi con la raffinazione, ma è purtroppo onnipresente nella nostra alimentazione, dalla colazione alla cena. Questo, alla lunga, può portare ad un accumulo di scorie nell’organismo, che è responsabile di sovrappeso e anche di ritenzione idrica.
Un periodo di dieta gluten free, anche per poche settimane, aiuta a calmare reazioni intestinali e a ripristinare la normale attività della mucosa. Serve anche a dimagrire e a depurare l’organismo, perché rinunciare al glutine obbliga a una riduzione automatica del consumo di farine di grano raffinate e più in generale di carboidrati. Una cucina gluten free offre inoltre l’occasione di variare la propria dieta, inserendo alimenti diversi e nuovi cereali, che siano privi della proteina vegetale. L’importanza di diversificare la propria alimentazione, sostenuta dai nutrizionisti moderni, era già nota al fondatore della medicina antroposofica, Rudolf Steiner, che alla fine dell’Ottocento insisteva sul valore terapeutico del cibo e consigliava di introdurre un cereale diverso ogni giorno.